In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari”, che si celebra ogni anno il 12 marzo, l’ASP di Siracusa ha dato il via a una serie di iniziative mirate a sensibilizzare la comunità contro gli atti di violenza ai danni degli operatori sanitari.
Il direttore generale dell’ASP, Alessandro Caltagirone, ha infatti deciso di costituire un “Gruppo di lavoro rischio aggressioni”, con l’obiettivo di promuovere e coordinare attività di prevenzione, formazione e comunicazione.
“Questa iniziativa nasce in risposta alla crescente violenza, soprattutto nelle Aree di Emergenza-Urgenza, dove i professionisti della salute sono spesso vittime di aggressioni fisiche e verbali”, ha dichiarato il dott. Caltagirone. “Vogliamo ribadire il nostro impegno per tutelare chi ogni giorno lavora per la salute della nostra comunità. La violenza contro gli operatori sanitari è un atto inaccettabile che danneggia non solo i professionisti, ma anche i pazienti e l’intera collettività.”
Il gruppo di lavoro si avvarrà di un approccio multidisciplinare per analizzare la situazione nel territorio siracusano e per realizzare una campagna di prevenzione che coinvolgerà non solo gli operatori sanitari ma anche la cittadinanza e, in particolare, le nuove generazioni. Grazie alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, infatti, saranno sensibilizzate anche le scuole e le famiglie, un aspetto fondamentale per contrastare il fenomeno a lungo termine.
“La collaborazione con le istituzioni locali, come Federfarma Siracusa e l’Ordine dei Medici, ci ha permesso di diffondere materiale informativo nelle farmacie e negli ambulatori medici, oltre che nelle strutture sanitarie”, ha aggiunto il direttore dell’ASP. Manifesti, locandine e brochure sono stati distribuiti in tutti i punti nevralgici del territorio, compresi gli ospedali e le pagine social dell’azienda, con l’intento di raggiungere un pubblico il più ampio possibile.
Concludendo, Caltagirone ha sottolineato come il coinvolgimento della cittadinanza sia fondamentale per combattere la violenza, che “è un problema sociale che non può essere ignorato. È necessario un cambiamento culturale che parta dalla consapevolezza e dalla responsabilità di tutti.”