News. Da Siracusa a Palermo, da Palazzo Bellomo a Palazzo Abatellis. Un viaggio per il momento di sola andata, ma si spera anche di ritorno, per una delle opere d’arte simbolo della città. Stiamo parlando dell’Annunciazione di Antonello Da Messina.
A nulla sono valse le proteste pacifiche, i sit-in, le parole delle istituzioni locali e degli esperti d’arte, tutti uniti nel coro: “Nessuno tocchi Antonello”. Da Palermo però sono stati chiari: il quadro può e deve essere trasferito a Palazzo Abatellis. L’occasione è importante, una mostra che raccoglie altre celebri opere di Antonello da Messina, in un inedito percorso espositivo che aprirà al pubblico da domani, 14 dicembre per rimanere in esposizione sino al 10 febbraio del 2019.
Trasferito da Palazzolo Acreide a Siracusa agli inizi del Novecento, l’Annunciazione ha trovato la sua sede definitiva al Bellomo dove, per difenderlo dalle variazioni igrometriche, è stato prudenzialmente inserito in una teca di vetro. «Il quadro – ha dichiarato in questi giorni Paolo Giansiracusa, docente e critico d’arte e promotore della protesta pacifica – è del 1474, traumaticamente trasferito dalla tavola alla tela a causa dell’assoluta inconsistenza strutturale del supporto ligneo». L’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa ha posto fine a ogni polemica, come aveva già fatto precedentemente, sostenendo come lo spostamento delle opere venga effettuato con la più rigida accortezza, dopo aver constatato la reale assenza di ogni, seppur minimo, rischio. Tra i favorevoli e i contrari si è inserito, nel mezzo, anche Vittorio Sgarbi che di recente ha dichiarato come il prestito dell’Annunciazione fosse una grande opportunità per Siracusa e che, oltre la questione dello stato di salute dell’opera, le motivazioni riguardano ben altro. Una scelta che, a parere di tanti, avrebbe assunto un risvolto politico più che artistico.
Alla fine dei giochi, infatti, l’imperativo è stato uno e uno soltanto: trasferire l’opera a Palermo. E così è stato. Ieri sera intorno alle ore 20:30 circa, il quadro è stato prelevato e caricato su un camion diretto alla volta del capoluogo siciliano.
La voce di Siracusa è rimasta inascoltata. E sotto un silenzio assordante è andata via, l’Annunciazione.