News Siracusa: dopo lo scoppio di una nuova bomba carta in meno di 48 ore ai danni di un’altra attività commerciale (leggi qui), arrivano i messaggi di solidarietà.
“Ora basta! La delinquenza va subito stroncata! Intervengano subito S.E. il Prefetto e il sindaco di Siracusa per informare e tranquillizzare la popolazione e i commercianti”. Così Paolo Cavallaro, esponente provinciale del movimento che fa capo al presidente della Regione, Nello Musumeci, Diventerà Bellissima, dopo lo scoppio di un altro ordigno davanti a un’attività commerciale.
“Attendo decisioni forti verso la repressione del fenomeno – ha proseguito Cavallaro -, lo stanziamento di fondi specifici per la videosorveglianza delle principali strade siracusane e il dispiegamento di maggiori forze dell’ordine per il pattugliamento delle strade più isolate. Troppi tagli negli ultimi decenni sulla pubblica sicurezza hanno prodotto questo risultato? La politica dia risposte serie e concrete anche mediante lo stanziamento di maggiori fondi sul settore sicurezza”.
Messaggi di solidarietà anche dall’Associazione Culturale “100
Invitiamo coloro che hanno subito tutto questo ad un atto di dignità, perché la legalità deve essere un principio saldo, lo stato deve tutelare la parte sana della società, la mafia non può e non deve vincere. Chiediamo alla cittadinanza e alle istituzioni di stare vicino a chi subisce e denuncia e a non lasciare soli quegli uomini e quelle donne, che hanno deciso di avere dignità per se e per i loro figli”.
“L’attentato di via Torino e quello di tre giorni fa a una panineria di Ortigia, segnano la preoccupante ripresa di un’attività criminale che merita una risposta immediata da parte di società e istituzioni. Alle vittime va tutta la mia solidarietà ma anche l’invito a non piegarsi”. Ha detto invece il sindaco Garozzo’.
“Se la malavita – ha continuato– pensa di far compiere a Siracusa un salto indietro di trent’anni, diffondendo la paura tra i cittadini e i commercianti, è assolutamente fuori strada. Abbiamo sviluppato gli anticorpi culturali e le forze dell’ordine hanno efficaci strumenti investigativi per per fermare tutto questo. Ciascuno di noi è chiamato a fare il proprio ruolo e le vittime devono avere il coraggio di denunciare, sapendo che oggi esistono leggi che le tutelano. Non è una scelta facile ma, purtroppo, non esiste altra strada se non si vuole entrare in un gioco in cui vincono sempre gli aguzzini della criminalità”.