Siracusa. La vendita della raffineria Esso di Augusta agli algerini della Sonatrach sta facendo molto discutere. Metodi poco ortodossi e troppe incognite per un’operazione di simile importanza. Non sono mancate le reazioni dei sindacati che sono preoccupati per il destino dei lavoratori e quelle della politica che ha più volte sottolineato come il territorio fosse all’oscuro di tutto.
Sulla questione è intervenuto con una nota anche Pippo Zappulla di Articolo Uno Liberi e Uguali il qualche si è chiesto se «un’operazione di tale portata storica sul terreno economico, industriale, occupazionale può essere avviata e realizzata nel preventivo silenzio assordante con il territorio e chi lo rappresenta e con una laconica comunicazione di cessione già fatta».
«Tra diretti e indotto parliamo – spiega Pippo Zappulla – infatti, di piu’ di 1.000 lavoratori interessati, un apparato industriale di straordinaria importanza, una delle raffinerie piu’ importanti d’Italia e la Esso non se ne può uscire con una breve, quasi incidentale, comunicazione fornita in un incontro convocato su altro ordine del giorno».
«La prima parola, il primo concetto che bisogna affermare è proprio il rispetto – aggiunge Zappulla – per i lavoratori e le organizzazioni sindacali, per le comunità, per le istituzioni locali e regionali. Rispetto per chi da questo stabilimento ne ha ricavato lavoro, ricchezza, benessere ma anche problemi di sicurezza, vicende ambientali, rischi per il territorio, incidenti. Questo rispetto è, allo stato, pesantemente mancato».
«Si legge, inoltre,– aggiunge ancora Zappulla – nelle brevi dichiarazioni aziendali di rassicurazioni sul terreno ambientale, della tutela ambientale e della sicurezza. Come e con quale progetto industriale? La sensazione, per usare un eufemismo, è che la Esso da tempo vuole ridurre parte del suo sistema industriale e di raffinazione in Italia e in Europa e tenta oggi di nobilitare una mera operazione di dismissione produttiva, magari per fare cassa, con generiche garanzie di continuità produttiva ed occupazionale».
«La Società algerina Sonatrach vuole ed è in grado di garantire concretamente i livelli occupazionali, le attività produttive, la qualità ambientale, la sicurezza per i lavoratori e per il territorio, gli interventi manuntentivi e gli investimenti necessari?», si domanda Pippo Zappulla.
«Fanno bene, quindi, a mio avviso, le organizzazioni sindacali a riservarsi ogni giudizio definitivo – commenta Pippo Zappulla – ma a denunziare il metodo utilizzato e pretendere un tavolo serio di informazione e di confronto intanto con la Esso ancora prima del nuovo acquirente».
«Oggi stesso il gruppo parlamentare di Art1 Leu – conclude Pippo Zappulla – solleciterà il Ministero a convocare con urgenza un tavolo di confronto con il pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle Istituzioni locali e regionali».