Sulla vicenda del canile rifugio “Piccolo panda” l’assessore alla Tutela degli animali e fauna urbana, Cosimo Burti, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Apprendo dalla stampa che, con ordinanza del 2 novembre scorso, il tribunale penale, in qualità di Giudice del riesame, avrebbe dissequestrato il canile-rifugio ‘Piccolo panda’.
“Si tratta, come è noto, di una vicenda risalente allo scorso anno. Dopo un esposto-denuncia dell’Amministrazione per interruzione di pubblico servizio, il canile venne posto sotto sequestro giudiziario in quanto il gestore dell’epoca non aveva consentito un regolare passaggio di consegne a un altro soggetto individuato dal Comune con ordinanza sindacale, provocando un oggettivo turbamento della indifferibile funzione di pubblico interesse perseguita dall’Ente
Mentre non conosciamo ancora le motivazioni tecniche del dissequestro, non ancora recapitato all’Amministrazione, appare quantomeno eccessiva la soddisfazione espressa dall’associazione ‘Amici per la natura’, che nel suo comunicato non ha dato altrettanto risalto al decreto di citazione a giudizio emanato dalla Procura della Repubblica, il 5 giugno scorso. Con esso, il pubblico ministero rinviava gli atti al tribunale penale con l’imputazione a carico del rappresentante legale di ‘Amici per la natura’ per turbativa della regolarità del servizio e occupazione indebita del canile.
Sarà quindi ancora l’autorità giudiziaria, nei prossimi mesi, a esprimersi in via definitiva sulle eventuali responsabilità nella vicenda, rispetto alla quale il Comune è certamente estraneo.
Va infine chiarito, per completezza di informazione, che la mancata regolarizzazione amministrativa dei rapporti tra le parti è la evidente conseguenza del comportamento tenuto dall’Associazione, che ha continuato a mantenere il servizio senza alcun titolo.
Ciò ha impedito all’Amministrazione di tenere una regolare gestione, non avendo potuto assumere alcun onere senza un legittimo vincolo contrattuale, come peraltro confermato dal giudice ordinario nel contenzioso civile tuttora in corso.
Per questo aspetto sarà possibile chiudere la controversia solo con una definizione bonaria, ipotesi verso la quale l’Amministrazione ha già dato in passato la sua disponibilità”.