
News Avola: offese pesanti indirizzate a don Fortunato Di Noto, il sacerdote che da anni lotta contro la pedofilia. Nello specifico, sulla pagina Facebook del quotidiano “Il Messaggero”, alcuni utenti, commentando il post dove si riporta correttamente la notizia della denuncia dell’Associazione “Meter onlus” sui filmati che riprendono decine di bambine legate e stuprate dentro stanze di hotel da soggetti adulti che riprendono con telecamere le scene che scambiano con altri pedopornografi, hanno offeso pesantemente il sacerdote.
Ricordiamo che i video sono stati segnalati dai volontari dell’Associazione alla Polizia Postale di Catania,
“Ci spiace – si legge in una nota dell’associazione “Meter onlus” – notare la superficialità con cui alcuni giustizieri da tastiera abbiano equivocato l’immagine di don Di Noto pubblicata sul post del “Messaggero”, mentre ci addolora l’idiozia con cui altri abbiano trovato da sindacare su 25 anni d’impegno a favore dell’infanzia e dei più piccoli solo perché don Fortunato è un prete. È stupido dire che un prete non debba occuparsi di pedofilia, allora come don Luigi Ciotti non dovrebbe nemmeno occuparsi di mafia o don Maurizio Patriciello non dovrebbe occuparsi della Terra dei Fuochi.
Ci spiace molto che la pagina di un quotidiano amico come “Il Messaggero”, che ha sempre pubblicato e dato attenzione a “Meter” e a don Di Noto, sia stata macchiata dalla stupidità di alcuni e dalla frettolosità di altri. Non è colpa del Messaggero, ovviamente e ricordiamo che la nostra Costituzione all’articolo 21 stabilisce la libertà di pensiero ma non l’obbligo di averne uno, purtroppo”.
L’associazione “Meter” esprime la propria stima a don Fortunato per il suo impegno che dura da 25 anni e lo vede in prima fila contro la pedofilia e conferma la propria stima e il proprio apprezzamento per il quotidiano “Il Messaggero”.
“A stupidi e sbadati – prosegue la nota di “Meter” – garantiamo la nostra misericordia, visto che l’Anno Santo in corso è quantomai esemplificativo dell’applicazione della misericordia suddetta”.